Non si arresta la crescita dei cammini italiani: +41% dal 2021 al 2022. ll sesto rapporto “Italia, Paese di Cammini” certifica che le donne sono la maggioranza, ma sono ben rappresentati anche gli uomini – di età media compresa tra i 40 e 60 anni e residenti nelle regioni settentrionali, con un buon grado di istruzione. Tutti alla scoperta, con lentezza, delle bellezze del Paese per almeno una settimana.
L’indagine, curata da Terre di Mezzo Editore, fa il punto sull’offerta e sugli utenti dei grandi percorsi a tema strutturati nella penisola, ed è stato presentato venerdì scorso, 24 marzo 2023, a Milano, a Fa’ la cosa giusta, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.
Si basa sui dati forniti dalle associazioni e dagli enti che rilasciano credenziali (il passaporto del pellegrino) e il testimonium all’arrivo, che certifica il completamento dell’itinerario. Oltre a questi dati, Terre di Mezzo ha raccolto le testimonianze dei camminatori con un sondaggio on line, “Io e il mio cammino”, giunto alla quarta edizione, a cui hanno risposto oltre 3000 persone.
Il primo dato da registrare è l’aumento dell’offerta di percorsi strutturati e che rilasciano un testimonium, che passano dai 19 del 2019 ai 47 del 2022 (ed erano appena 3 nel 2017). In tutto sono state consegnate 86.000 credenziali e ritirati all’arrivo circa 33.000 testimonium. Non tutti i camminatori portano infatti a compimento un cammino in un’unica soluzione, ma, soprattutto per quelli più lunghi, come la Via Francigena – il percorso più popolare, con quasi 17.000 credenziali – ne percorrono una parte, rimandando ad altra occasione l’arrivo a San Pietro.
Un altro dato interessante è infatti quello relativo ai giorni di cammino: sono il 63% le persone che si mettono in cammino per meno di una settimana (27% da 1 a 4 giorni e 36% da 5 a 7 giorni). E poiché la percentuale di chi dichiara di aver completato un cammino è pari al 61%, in crescita rispetto al 57% dell’indagine precedente, questo vuol dire che i cammini più popolari sono quelli brevi. Infatti nella classifica delle credenziali distribuite spiccano i numeri della Via degli Dei, percorribile da Bologna a Firenze in 5 o 6 giorni (14.688 credenziali nel 2022, in crescita rispetto alle 10.000 dello scorso anno), dei Cammini Materani, varie direttrici pugliesi percorribili in una settimana (circa 3600). Seguono con cifre interessanti il Cammino di Oropa in quattro tappe (circa 3000), il Cammino dei Borghi Silenti, itinerario umbro di quattro giorni (6000), il Cammino del Salento, da Lecce a Santa Maria di Leuca (poco meno di 2000). Tutti questi percorsi mostrano numeri in crescita negli anni.
Altra tendenza degna di nota: il cammino si declina sempre più al femminile. La percentuale delle camminatrici donne sale al 54,6% dal 50,4 del 2021, mentre la fascia d’età prevalente si conferma quella tra i 40 e i 60 anni: sono il 28,8% i camminatori compresi tra i 51 e i 60 anni, il gruppo più consistente, seguito dai quarantenni, pari al 22,2%. Calano invece le generazioni più giovani, sotto i 40 anni, in viaggio sui sentieri solo con il 20,5% delle presenze, dal 23,5% del 2021.
Il Nord Italia – e in particolare la Lombardia, con il 34% – si conferma principale territorio di provenienza dei camminatori. Seguono nella classifica Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. Le regioni settentrionali, in sostanza, contribuiscono al popolo dei cammini per il 65% del totale.
Riguardo all’occupazione, prevale il lavoro dipendente a tempo pieno (46%) ma è consistente anche la percentuale dei pensionati, sovente in buona forma fisica, e desiderosi di mantenersi tali, e inoltre dotati di risorse economiche e soprattutto di tempo (23%).
Chi cammina ha poi un buon livello di istruzione: il 48% ha una laurea, e al cammino arriva preparato, in genere con una guida cartacea nello zaino (60%), ma anche con competenze digitali, utilizzando le tracce gps sul proprio cellulare (41%) o anche le app (34%).
In base ai dati del sondaggio di Terre di Mezzo è possibile fare una stima della ricaduta economica sui territori attraversati. La permanenza media dei camminatori è di 8 giorni, con una presenza di circa 123.000 camminatori (agli oltre 80.000 pellegrini con credenziale vanno aggiunti i 40.000 circa che viaggiano senza). In media la spesa per pernottamento e vettovaglie è di circa 40-50 €, ma può essere anche più elevata, visto che la maggior parte dei viaggiatori preferisce l’alloggio confortevole in b&b, rispetto alla ricettività pellegrina o all’ostello, e non si nega mai una buona cena al ristorante.
E sono più di un milione i pernottamenti documentati nei posti tappa lungo i cammini, con un contributo ai territori di circa 50 milioni di Euro. Se queste cifre sono piccole rispetto a quelle del turismo convenzionale, occorre ricordare che ne beneficiano soprattutto località molto marginali, che vedono per la prima volta l’arrivo di viaggiatori interessati a quanto i piccoli paesi hanno da offrire. I cammini, in sostanza, e soprattutto quelli brevi, possono essere un ottimo volano per il lancio di nuove destinazioni turistiche.
Leggi la presentazione completa dei dati sul sito di Terre di Mezzo.
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