Intervista a Maurizio Savioli e Marco Bo di Ettore Macchieraldo
“Vieni, vieni a piedi o in carrozzella, ma vieni a Biella” diceva un vecchio slogan pubblicitario di Aiazzone negli anni ‘80. A Piove di Sacco, provincia di Padova, il circolo di Legambiente lo ha preso sul serio e sono arrivati nel Biellese in più di sessanta lo scorso 30 dicembre con un pullman per passare il capodanno. Sono andati a conoscere il Cammino di Oropa, un percorso che in soli 3 anni è passato da 300 passaggi a 3.000. E’ stato un incontro con la natura, le peculiarità e le realtà associative di un territorio tutto da scoprire. Ce lo raccontano Maurizio Savioli, presidente del circolo Legambiente Piove di Sacco e Marco Bo, una delle due guide ambientali che li hanno condotti su e giù per sentieri tra monti e colline biellesi.
Ettore : Il vostro circolo di Legambiente organizza regolarmente delle gite di gruppo, scegliendo mete con criteri legati ai vostri interessi: l’ambiente e la sostenibilità. Per passare insieme la fine del 2022 e l’inizio del 2023 avete scelto Il Cammino di Oropa e ci siete arrivati in 68. Come avete scoperto questo Cammino e perché vi è sembrato interessante e coerente con il vostro modo di viaggiare?
Maurizio: Sì, da oltre vent’anni organizziamo escursioni con lo scopo principale di far conoscere ai partecipanti luoghi di interesse ambientale, culturale e storico. Queste proposte hanno, nel corso del tempo, coinvolto sempre più persone e, di fatto, abbiamo un’escursione ogni 15 giorni. Io ad Oropa ci sono stato moltissimi anni fa e avevo il ricordo di un luogo interessante data anche la maestosità del Santuario. Avevo trovato una recensione di questo Cammino e, avendo noi fatto già diverse volte, percorsi itineranti, mi è sembrato interessante. Poi, contattando gli amici del circolo di Legambiente di Biella, siamo riusciti ad organizzare il giro anche dal punto di vista logistico. Il nostro pensiero, che abbiamo coniato come elemento base per le escursioni è: scarpe per camminare, occhi per vedere, cervello per comprendere e desiderio di comprendere. Collima con l’impostazione che è stata data per percorrere il Cammino di Oropa, perciò ci siamo trovati completamente a nostro agio.
Ettore : Un gruppo di 68 persone che arriva in pieno inverno a fare il Cammino di Oropa e a soggiornare in posti dove non si è soliti accogliere gruppi così numerosi non è un’attività che una guida ambientale escursionistica è abituata a gestire. Eppure i partecipanti sono rimasti tutti molto contenti e entusiasti sia dei posti che hanno visto sia dell’organizzazione. Che tipo di formula hai usato con il gruppo di Legambiente Piove di Sacco e quale è il segreto del successo?
Marco: Condurre gruppi molto numerosi è in effetti un’attività che la singola guida escursionistica ambientale non è in grado di fare, ma abbiamo la possibilità di imparare dalla natura, sia come guide che come esseri umani, a connetterci e creare relazioni di collaborazione e condivisione. Questo è il segreto della buona riuscita delle mie e nostre attività, uscire dalla vecchia logica della concorrenza ed entrare nella logica della cooperazione ed interconnessione delle diverse nostre abilità ed esperienze, per ottenere un miglior risultato e maggiore soddisfazione sia di chi accompagna sia di chi è accompagnato. Ho cosi creato una collaborazione con altre guide ed accompagnatori di Wool Travel Experiences, oltre che con Legambiente Biella e con il Movimento Lento, tutte realtà attive da anni sul territorio biellese per diffondere una maggiore consapevolezza ambientale, accompagnando le persone a vivere piacevoli esperienze dirette in natura.
Siamo infatti convinti che il far vivere la Natura alle persone sia un ottimo modo, molto pratico, per renderle sensibili alle tematiche ambientali.
Ettore: Da qualche anno il Cammino di Oropa è tra gli itinerari più gettonati, soprattutto perché è un percorso semplice che tocca zone poco conosciute tra Biella, Vercelli e Ivrea. A voi di Legambiente Piove di Sacco che cosa ha colpito maggiormente?
Maurizio: Di trovarci in un territorio con diverse caratteristiche molto interessanti: da quelle geologiche come la Linea insubrica e la Serra d’Ivrea, a quelle ambientali, ovvero le riserve naturalistiche e la presenza di boschi con diverse essenze arbore, un’attività agricola ancora presente, nonostante le trasformazioni che hanno colpito questo settore e per finire la presenza di entità religiose importanti quali i Santuari di Oropa e di Graglia e nuove esperienze come la Comunità di Bose.
D: Il Cammino d’Oropa è generalmente fatto da singoli o piccoli gruppi che si autorganizzano. La novità di questa esperienza è proprio la scelta di farlo come gruppo e viverlo come esperienza comunitaria. Avere delle guide che hanno anche un approccio di condivisione dei valori, l’incontro con le realtà locali che si stanno muovendo verso alternative sostenibili è un valore aggiunto?
Maurizio: Si certamente. Effettuare questo Cammino con gruppi numerosi senza il supporto di guide del posto toglie la possibilità di approfondire la conoscenza del territorio.
Marco: Come camminatore e pellegrino anche io apprezzo la bellezza di camminare da solo, ma negli anni ho anche scoperto il piacere di condividere con altre persone queste esperienze. Conduco infatti gruppi sul Cammino di Oropa da anni e ho notato come il camminare nella natura in compagnia possa creare in pochissimo tempo, splendide relazioni tra noi esseri umani, connessioni fondamentali anche nell’ottica di creare una “massa critica” che possa contribuire ad un miglioramento dell’ambiente; da soli infatti non si riesce ad avere un impatto cosi profondo sui cambiamenti. L’essere accompagnati da una guida locale inoltre permette di guardare e conoscere il territorio con occhi diversi, più in profondità, entrando anche più facilmente in contatto con le persone, associazioni e realtà che vivono in quel territorio e che propongono da anni alternative di vita valide e sostenibili, alternative a cui tutti possiamo fare riferimento nelle nostre scelte di vita.
Ettore: Pensate che sia un tipo di proposta che si può fare anche a altri gruppi e associazioni?
Maurizio: Certamente. Camminare in gruppo stimola anche lo spirito di aggregazione sociale, per noi elemento importante che porta nuove conoscenze ed amicizie.
Marco: Ritengo che questa esperienza fatta con il gruppo di Legambiente Piove di Sacco possa essere un ottimo esempio apripista per future nuove attività in gruppo in natura. Vivere infatti la natura in compagnia aiuta moltissimo a riconnetterci con noi stessi, con gli altri esseri umani e con la natura, riducendo la sensazione di solitudine che la vita moderna globalizzata sta creando, ed incrementando invece un senso di gruppo, di amicizia, di fratellanza, di esseri umani che condividono un viaggio sulla stessa “barca”, il nostro amato pianeta Terra.
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