I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova i nostri territori, con eventi atmosferici estremi che diventano sempre più frequenti, come le esondazioni e le piogge intense che hanno recentemente colpito l’Emilia-Romagna. In questo contesto, occorre prendere consapevolezza della fragilità dei nostri territori e, con essa, delle infrastrutture che utilizziamo quotidianamente per le nostre attività all’aria aperta: sentieri e percorsi ciclopedonali.
È quindi fondamentale avviare una riflessione per individuare le strategie per permettere a sentieri, cammini e ciclovie di dotarsi di strategie efficaci per garantire la sicurezza dei camminatori e la resilienza dei percorsi.
Come si possono affrontare queste sfide climatiche? Ecco cinque consigli per migliorare la fruibilità e la sicurezza dei nostri percorsi outdoor.
1. Progettazione climaticamente resiliente
La prima risposta sta nell’integrazione della progettazione resiliente già in fase di pianificazione dei sentieri. Gli strumenti europei di adattamento climatico, come quelli descritti nel progetto BeyondSnow, offrono spunti preziosi. Questo progetto, rivolto alle aree alpine che stanno affrontando una riduzione della neve, evidenzia l’importanza di diversificare l’offerta turistica, puntando su percorsi sostenibili anche in stagioni più miti. Ripensare i percorsi in chiave multifunzionale, creare itinerari accessibili tutto l’anno, con infrastrutture che resistano a frane, alluvioni ed erosioni, sono le strategie all’ordine del giorno per gli amministratori dei territori che vogliono sviluppare un’offerta turistica che guardi davvero al futuro.
2. Soluzioni tecnologiche per il monitoraggio
Le tecnologie digitali giocano un ruolo cruciale nel migliorare la gestione dei sentieri in un contesto climatico imprevedibile. App mobili e piattaforme interattive permettono un monitoraggio costante delle condizioni dei percorsi. Funzioni di segnalazione della presenza di ostacoli o emergenze in tempo reale, come quella attiva sul Cammino di Oropa o il sistema Giv et Praj, che consente agli escursionisti che percorrono il Sentiero del Gendarme in Danimarca di segnalare in tempo reale danni o ostacoli sui sentieri, mostrano come le tecnologie possano facilitare interventi rapidi e prevenire incidenti, ottimizzando anche le risorse predisposte per la manutenzione dei percorsi.
Tuttavia, una progettazione attenta dei percorsi è senza dubbio fondamentale: la precisa mappatura e georeferenziazione permette anche una valutazione dei rischi ambientali a cui gli itinerari sono esposti, predisponendo misure di monitoraggio specifiche.
3. Informazione e comunicazione in tempo reale
I cambiamenti climatici richiedono che la comunicazione con i camminatori sia sempre più tempestiva. Attraverso l’uso di app per camminatori e social network, i gestori possono informare rapidamente gli utenti su condizioni avverse, chiusure temporanee o modifiche agli itinerari. Questo approccio interattivo non solo migliora la sicurezza, ma contribuisce anche alla conservazione dei sentieri, distribuendo il flusso di visitatori su percorsi meno vulnerabili.
4. Educazione e coinvolgimento della comunità
La resilienza dei sentieri non dipende solo dalle infrastrutture, ma anche dalla responsabilizzazione di chi li percorre e delle comunità locali. Come indicato nelle Green Trail Guidelines elaborate dalla European Ramblers Association, educare camminatori e cittadini al rispetto del territorio e al suo monitoraggio attivo è essenziale per prevenire danni futuri.
5. Prevenzione e adattamento agli eventi estremi
Infine, è cruciale implementare misure di prevenzione e intervento rapido in risposta agli eventi atmosferici estremi. Le pratiche all’avanguardia in Europa suggeriscono l’uso di sistemi di allerta precoce e infrastrutture che possano assorbire o deviare le acque in eccesso, riducendo il rischio di danni a lungo termine.
Verso Sentieri più Sicuri e Resilienti
Il cambiamento climatico ci impone di ripensare il modo in cui gestiamo gli itinerari outdoor, siano essi sentieri o percorsi ciclopedonali. Solo con una combinazione di pianificazione attenta, tecnologia, educazione e prevenzione possiamo migliorare la fruibilità e la sicurezza dei percorsi, proteggendo al tempo stesso l’ambiente e l’esperienza di chi lo attraversa.
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